Le virtù della Santa Famiglia

Versione radiofonica tenuta da Simona sulle virtù della Santa Famiglia.

 

Nella casetta di Nazareth tutto è silenzio. Risplendono solo l’amore di Dio e le virtù, che sono espressione di quell’Amore, e anche risposta a quell’Amore. Papa Francesco nell’Angelus dedicato alla Solennità della Santa Famiglia così si esprimeva: “semplicità, tenerezza, aiuto vicendevole, perdono reciproco..sono le virtù che le famiglie, per vivere nella pace e nella gioia, debbono imitare, per diventare comunità di amore e di riconciliazione.”

Prima di tutto, che cos’è la virtù, semplicemente. E’ la molla interiore che ci porta ad usare la libertà nel bene, per amare Dio e per amare gli altri. Con le virtù siamo noi che conduciamo la nostra vita, con i vizi, che nascono dall’amor proprio, siamo condotti, siamo schiavi. Una falsa libertà. Poi ci sono le virtù infuse, i doni dello Spirito Santo, e i carismi. Le virtù ci fanno navigare con i remi, mentre i doni dello Spirito ci spingono avanti con la forza del vento, questa è un’immagine conosciuta.

Sono tante davvero le virtù da imitare nella Sacra Famiglia, riflesso dell’amore della SS Trinità e modello da imitare, modello di stabilità, di perseveranza nell’amore… Ne elenco solo alcune, forse le principali: Umiltà, semplicità, purezza, povertà, fede, fedeltà, dolcezza, pazienza, fortezza nelle avversità, nelle sofferenze e nelle privazioni, tenerezza, disponibilità, mitezza, umiltà di cuore, custodia, nascondimento, distacco, spirito di orazione, di adorazione. Pace. La pace è il punto di arrivo, e in una casa dove regna lo Spirito Santo, non può’ che esserci pace e gioia, che sono il segno tangibile della presenza dello Spirito Santo, unione dei cuori e consolazione. La Sacra Famiglia, come la Chiesa di cui è immagine e modello, è rifugio di pace e di speranza.

Il distacco dalle cose terrene, che porta al nascondimento, alla vita interiore, nascosta, porta naturalmente allo spirito di orazione e di contemplazione, sempre unito all’azione, all’operosità quotidiana nella Sacra Famiglia. E poi, abbiamo detto, la disponibilità come OFFERTA DI SE’, la custodia (tanto cara a Papa Francesco) che si esprime nel prendersi cura gli uni degli altri…ricordiamo l’atteggiamento di Maria Santissima, custodire nel cuore, il Mistero quando non riusciva a comprendere pienamente gli accadimenti del Figlio. Restava umile, riflessiva, meditava e “custodiva nel suo cuore” come dice il Vangelo. Noi invece siamo impazienti, non siamo umili, siamo superficiali, vogliamo capire tutto e subito, invece la Madonna ci mostra, come ha scritto un famoso scrittore, che l’importante “non è capire, è donarsi”. Questo anche per la Creatura piu’ perfetta uscita dalle mani di Dio, l’Immacolata, perché anche lei viveva nella monotonia quotidiana, anche lei peregrinava nella fede, nel coraggio, nella fortezza. Nella pace, restando sempre in pace. Senza dubbio questa è una grande virtù che chiama all’imitazione. Chi ama imita. Piu’ ameremo la Sacra Famiglia, piu’ vorremo imitarla nelle virtù. 

La Madonna ebbe una grande influenza sulla spiritualità di Gesù. Con poche parole, com’è nel suo stile, ma con l’esempio. La Madonna e San Giuseppe ci mostrano che Gesù è sempre al centro, al centro della famiglia, nel centro dei loro cuori. Quello è il Suo posto. Soltanto Dio è importante, e la vita dev’essere una vita tutta di servizio, di offerta a Lui. Certo, mai chiusa alle esigenze, ai bisogni del prossimo, se no la famiglia, e anche la nostra, sarebbe solo un microcosmo, un recinto egoistico, chiuso agli altri. Anche san Giuseppe, col suo lavoro, serviva gli altri. La Sacra Famiglia ci indica che anche il lavoro va vissuto nella relazione con gli altri, col mondo, e che la carità, il dovere, il servizio, ampliano gli orizzonti della famiglia e aprono all’universalità. Anche questa apertura, questo sguardo allargato all’orizzonte ampio della Gloria di Dio è molto caro a Papa Francesco, che ci spinge a uscire, a lasciare il comodo, ad andare verso gli altri. Il nascondimento della Sacra Famiglia non prevedeva il disinteresse, il chiudere gli occhi alle necessità dei fratelli. Questo mai. Maria e Giuseppe vivevano immersi in Dio, abbandonati alla Sua Divina Volontà, e avevano, creature anche loro, una ferma e costante volontà di amarLo e di corrispondere al Suo Amore. 

Facevano tutto alla presenza di Dio, ovviamente, erano sempre sotto il Suo sguardo e quindi tendevano alla perfezione in ogni cosa. Per la Madonna era piu’ semplice perché Immacolata, ma anche lei creatura perfettissima ha faticato e lottato, e quindi ne ha guadagnato in meriti.  Anche Gesù ha “pensato e imparato in maniera umana” ha scritto BEN XVI, perché vero Dio e vero Uomo, osserva e ammira i suoi genitori, il loro comportamento, la dignità composta, la fortezza nelle avversità. La Madonna e San Giuseppe sono stati dei modelli meravigliosi per la sua infanzia, perché anche il Vangelo di Luca ci dice che” Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Lc 2,52). Che “ stava loro sottomesso” (diversamente dalla soggezione, la sottomissione è il mettere la propria missione, il proprio posto, con responsabilità, sotto lo sguardo di chi comprende tutto, ad es. dopo l’episodio della autonomia di Gesù, dello smarrimento nel Tempio). La Madre “beveva”, attingeva da Gesù, Gesù, dopo averne preso il latte, “beveva” dalla Madre, dalla sua dolcezza, dalla sua povertà, dall’armonia assoluta dei suoi gesti, anche quelli piccoli di tutti i giorni, come impastare il pane, tessere.

Pensate alla grandezza di Dio che per amore e per darci l’esempio sceglie di nascere in una famiglia umana, di obbedire a Maria e Giuseppe…pensate all’umiltà della MADONNA E DI SAN GIUSEPPE, umiltà che cresceva sempre di piu’ perché si rendevano conto di avere dinanzi il Figlio di Dio, che Lei aveva generato nella carne, nella natura umana, che umilmente obbediva loro, era nutrito, educato da loro! Inimmaginabile per noi. Ma modello, per imitare queste virtù’, è la virtù dell’obbedienza, prima di tutto alla Legge di Dio, della sottomissione in famiglia, della sottomissione come espressione d’amore, dove tutto è pulizia, ordine, armonia.

San Giuseppe, uomo giusto, ci dice San Matteo, ossia santo, pieno di ogni virtù, col suo aiuto, la sua protezione, è modello per tutti i mariti, per tutti i papà. Per i sacerdoti.

La Sacra Famiglia, in cui viveva un amore verginale, soprannaturale di consacrazione a Dio,  è modello di virtù per i laici e per i consacrati, per le famiglie tradizionali, e per quelle religiose. Gesù al centro.  L’orazione, la contemplazione, l’Adorazione al primo posto… tutto, nella Sacra Famiglia,  era imbevuto di sacrificio, e di speranza. Così dev’essere la nostra vita cristiana.

Una vita di accoglienza, di apertura. Tutto il contrario dell’epoca in cui viviamo, di chiusura, di egoismo. E il Papa insiste molto su questo. Ecco che la Sacra Famiglia, seguendo questo cammino di virtù in ogni aspetto della sua vita, ci mostra il carattere sacro anche della nostra famiglia. Che dobbiamo difendere. Perché è nella famiglia, ci dice Gesù, che Lui ci aspetta per amarlo e per realizzare il suo progetto su di noi. La Sacra Famiglia è anzitutto il luogo dove si adora Dio e si  compie e si vuole compiere la Sua Volontà. Questo è l’insegnamento piu’ grande, che riunisce ogni virtù.